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| Buongiorno a tutti ragazzi. Innanzitutto vorrei ringraziarvi di aver condiviso con gli altri la vostra problematica. Per me significa molto perché mi fa sentire meno sola e mi da forza di andare avanti in questa battaglia. É ormai da almeno 3 anni che soffro di alitosi cronica che non va via nemmeno dopo due sedute consecutive di igiene dentale professionale. Credo che l'alitosi provenga dalla lingua e dall'apparato gastroenterico e questo sintomo é apparso in concomitanza con il reflusso gastroesofageo, meteorismo e flatulenza. Ho passato 4 anni fa dei momenti molto stressanti a scuola e non mangiavo molto bene( di fretta e sempre fuori). Ho iniziato ad avere reflusso e dolori ricorrenti allo stomaco e intestino. Ho fatto la gastroscopia in cui é risultata un'incontinenza delle valvole dello stomaco e infezione di Helicobacter pylori. Ho fatto la terapia antibiotica e ho eradicato il batterio ma l'alitosi é rimasta. Sono andata dall'otorinolaringoiatra che mi ha suggerito una terapia per il reflusso con esomeprazolo per due mesi e gel che contrastano il reflusso. Ho risolto di fatto il problema di reflusso e bruciore ma l'alitosi continuava a persistere. Sono andata da almeno 10 dentisti per capire se si trattasse di un problema di carie ma mi hanno tutti assicurato di avere un buonissimo stato di salute dei denti e gengive e che non potevano fare nulla. A questo punto mi sono rivolta a uno specialista di alitosi a Milano che mi ha fatto spendere molti soldi per un test della saliva e dell'alito e mi ha riempita di antibiotici e colluttori da usare ma purtroppo anche questo tentativo é fallito.
Alla fine mi sono limitata a isolarmi dal resto del mondo. Mi sono allontanata dalle mie amiche e ora faccio fatica a parlare con le persone. Devo trovare un lavoro ma ho sviluppato molta ansia sociale e ho paura di dover interagire con gli altri. Con l'inizio del covid pensavo di poter stare meglio visto che siamo obbligati a tenere le mascherine ma non é stato così. Purtroppo il mio alito é troppo forte e si sente fino all'altra parte della stanza. Sono davvero disperata e sento come se fossi intrappolata in un incubo che non finisce.
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